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Il disturbo di panico è caratterizzato da attacchi di panico frequenti e inaspettati.
L’attacco di panico consiste in un brusco aumento dell’intensità della paura/ansia, la quale raggiunge un picco molto alto in un breve lasso di tempo, durante il quale si possono manifestare alcuni (almeno 4) dei seguenti sintomi:
Durante l'attacco di panico, la paura raggiunge il suo picco d'intensità fino a scendere di nuovo nell'arco di circa 10 minuti.
In genere, chi ha avuto esperienza di uno o più attacchi di panico, tende a sviluppare un'ansia anticipatoria, ossia il terrore di riprovare la sensazione provata in quei momenti e la preoccupazione che col riverificarsi dell'attacco di panico si possa impazzire, perdere il controllo, rischiare un attacco cardiaco, ecc...; a questo punto succede frequentemente che la persona inizi ad evitare tutte una serie di situazioni che vengono considerate “a rischio di attacco di panico” (es. evitare i luoghi o situazioni in cui gli attacchi di panico si sono già verificati, evitare luoghi o situazioni dove risulta difficile svincolarsi o uscire e poter tornare in posti familiari, ecc...). I comportamenti protettivi e gli evitamenti più diffusi risultano essere:
Il Disturbo di Panico spesso risulta particolarmente invalidante per le ripercussioni che ha sulla qualità di vita in generale o in alcune aree importanti come quella lavorativa (es. rinunciare ad un lavoro per le difficoltà di spostamento), familiare (es. tensioni interpersonali causate dalle frequenti richieste di essere accompagnati o per non riuscire ad adempiere ad alcuni compiti quotidiani) e sociale (es. riduzione delle relazioni a causa della difficoltà a frequentare luoghi pubblici).
I trattamenti per la cura del disturbo di panico, attualmente ritenuti dalla comunità scientifica come più efficaci, sono la psicoterapia (in particolare la psicoterapia cognitivo comportamentale) e la terapia farmacologica (benzodiazepine e antidepressivi di nuova generazione), se risulta necessaria.
In genere il solo trattamento farmacologico non si rivela efficace, in quanto, all’interruzione dell'utilizzo dei farmaci, la sintomatologia solitamente si ripresenta. I farmaci possono essere utilizzati in alcuni casi specifici e solo in una fase iniziale di trattamento, in modo da ridurre l’intensità dei sintomi (nel caso essi pregiudichino la capacità di concentrazione e la "lucidità" utili durante le sedute), creando così le condizioni favorevoli per un intervento psicoterapeutico più efficace.
Il disturbo di panico è una patologia piuttosto diffusa, ingravescente e fortemente invalidante. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne soffre tra il 2% e il 3% della popolazione mondiale, soprattutto donne. Solitamente il decorso del disturbo è cronico, ma mentre alcune persone ne soffrono in modo continuativo, altre presentano intervalli di anni senza attacchi di panico.
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